11 luglio 2005

 

QUA' E LA' 2

(Club Papillon)
LA NOTIZIA: Siamo ai vertici dell'enogastronomia politica dopo la decisione degli organizzatori del Festival dell'Unità di Prato di non chiamare più "Margherita" la pizza con solo pomodoro, basilico e mozzarella. Motivi di opportunità politica e di ostilità anti-rutelliana hanno suggerito di modificare il nome in "Regina". Peccato che lo scontrino della cassa continuasse a battere il nome Margherita. Lo scrive La Stampa di sabato. (A quando un nuovo nome per l'albero delle olive?)

BIRRA:Impazza la moda della birra e soprattutto dei microbirrifici. Per le edizioni Gusto sta per giungere in libreria la guida ai microbirrifici, oltre 400, mentre i giornali parlano diffusamente del fenomeno. Ieri Il Corriere della Sera ha dedicato un'intera pagina alla prossima chiusura della fabbrica di birra bellunese Pedavena.


BIRRA 2: Gravi costi per la birra: il governo ha deciso di aumentare l'accisa del 24%, ovvero 5 volte superiore a quella dei superalcolici. Lo scrive oggi La Repubblica nell'inserto “Economia”. La decisione del governo, fra l'altro, avviene in un momento di ulteriore contrazione dei consumi.

DIETE: Attacco frontale alle diete. Lo scrive in prima pagina Il Corriere della Sera di oggi, mentre La Stampa vi dedica una pagina intera. L'attenzione morbosa al cibo è controproducente. Lo stress da dieta comporta inevitabilmente la ripresa dei consumi precedenti e non porta beneficio alla salute. Queste le tesi pubblicate sulla rivista americana di dietetica che conferma: lo stress da calorie aumenta il colesterolo.

FIORENTINA: Adesso c'è la Fiorentina in provetta. L'invenzione arriva dall'America, dove un gruppo di ricercatori ha sviluppato delle tecniche per far crescere in laboratorio carne commestibile evitando di uccidere gli animali. In pratica, partendo da un'unica cellula, si possono creare bistecche e hamburger in provetta. Lo ha scritto Libero di sabato.

VINO DA MESSA: Mentre da Assoenologi in assemblea plenaria arrivano notizie confortanti per il nostro vino (mentre in Francia le scorte sarebbero pari al quantitativo di due vendemmie) e Giuseppe Martelli tuona contro le doc fantasma e propone la revoca, un allarme arriva dai consumi del vino da Messa che sarebbe in calo e i parroci, per risparmiare, andrebbero ad approvigionarsi dove conviene di più. Il calo è del 25%, ha dichiarato ieri il TG2. Secondo il seminario internazionale sul vino da Messa con sede a Cocconato d'Asti sono un milione i litri di vino annuo destinati a quel consumo, ma il vino da Messa che secondo il canone 924 deve essere De Gemine Vitis et non corruptum, può essere venduto solo da cantine autorizzate dalla Curia vescovile. (Chi ha detto la Messa con il Tavernello?)



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